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Analyse Dacia Maraini Bagheria

738 Words / ~2½ pages sternsternsternstern_0.2stern_0.3 Author Sonja H. in Dec. 2012
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Romance studies

University, School

Universität Wien - Alma Mater Rudolphina

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Sonja H. ©
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Dacia Maraini – Analisi : Bagheria


L’intreccio tra storia individuale e familiare, storia ufficiale e mitica

La storia individuale e familiare

La rapporto con il padre:

  • “Io appartenevo a mio padre, alla nonna inglese scappata di casa abbandonando tre figlie e il marito per andare vagabondando fino a Bagdad e poi sposatasi per amore a Firenze, col mio nonno Antonio Maraini, scultore.” (pag. 125)

  • Grande amore per il padre; Dacia scriveva anche poesie che riguardavano lui.

  • Rapporto muto; “Le parole erano di troppo e infatti parlavamo pochissimo.” (pag. 61)

  • “Ma quando si è trattato di imparare a nuotare mi ha semplicemente buttata in mare dicendo: 'Nuota'. E in montagna mi ha detto: 'Cammina'.” (pag. 60) -> è diventata autonoma e indipendente già da piccola -> anche per la spessa assenza del padre.

  • Il padre ha fatto tanti viaggi e ha lasciato dietro Dacia e la mamma. A Dacia piacevano gli odori del padre, quando tornava dai suoi viaggi.

  • La mancanza del padre: “In qualche modo avrei voluto che lui fosse mio figlio per poterlo tenere chiuso nel ventre anziché vederlo sempre ripartire per luoghi lontani e difficili da immaginare.” (pag. 65)

  • Dacia ha ereditato le capacità di scrivere dal padre, però lui scriveva solo libri scientifici -> ma Dacia vede che i libri scientifici del padre non erano tanto diversi dalla poesia.

  • Il padre era un ribelle -> anche Dacia diventa una ribelle

La nonna Yogi:

  • Dacia ha ereditato i suoi piedi e l’amore per il vagabondaggio

La parentela paterna di Dacia era la famiglia alla quale Dacia pensava di appartenere, prima di visitare Bagheria.

Il nonno Enrico

  • Timido, silenzioso, ironico, mite

  • Gli occhi grandi e azzurri, persi e sognanti; il naso dritto e severo - come quelli di Topazia e Dacia. Ereditato i capelli da ‘Selvaggia’


La nonna Sonia:

  • Venuta dal Cile - voleva fare lirica, teatro; ribella – è scappata dalla famiglia per poter vivere la passione, ma si è innamorata e andata in Sicila; è fallita – nasce una teatralità casalinga

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  • Non leggeva mai un libro, era ‘ignorante come una capra’ (p.108)

  • Dacia non voleva avere niente di lei ‘Avevo l’orrore di assomigliarle’ (p. 107)


    La madre Topazia:

    • Ha preso quasi tutto da suo padre Enrico, e lei ha trasmesso tutto a Dacia

    • Era bella; Da bambina Dacia aveva sempre paura di perderla, di farla invecchiare ‘Cercavo di non crescere per non farla invecchiare’ (p.100)

    • Non parlava del passato; della famiglia


    La zia Felicita:

    • Aristocratica, ma spontanea, curiosa, portata all’arte

    • Scrisse il libro della famiglia Cose che furono ; ‘si trova il meglio di una Sicila che ha coltivato l’aspra capacità di ridere di sé’ (p. 153)

    • Paragone con Gertrude Stein (scrittrice americana, ha aperto Salone a Parigi dove si incontravano artisti, scrittori del tempo come Picasso, Matisse, Hemigway e molti altri)


    La zia Saretta:

    • teneva molto all’aristocrazia, cattolica da rigore, monarchica, conservatrice

    • Non amava Dacia, la vedeva come ‘un prodotto spurio della famiglia, un ramo degenere, una escrescenza maligna, se non proprio da estirpare, per lo meno da ignorare’


    Dacia non voleva appartenere alla famiglia materna. ‘Io non ne volevo sapere di loro. Mi erano estranei, sconosciuti. […] Non volevo neanche sentirne parlare.’ (p.126)


  • Marianna:

    • l’ava lontana, “mitica”, visse nel 700

    • sordomuta, scrivere è l’unico modo per esprimersi

    • Dacia ha scritto La lunga vita di Marianna Ucrìa


    La storia mitica

    Il paese Bagheria: immagine molto positiva di Bagheria -> in contrasto con la verità che Dacia trova quando visita Bagheria

    • ipotesi del nome ‘Bagheria’: da Bab el gherib -> in arabo ‘porta del vento’; o Bahariah -> ‘marina’.

      • “giardino d’estate”, venti salsi del Capo Zafferano

      • fra monte Cannita (luogo di culto di Atena) e Cozzo Porcara c’èra una “valletta amena” che poi è stata chiamata Bagheria.

  • gente siciliana in contrasto con la gente di oggi -> gente che rovina la natura

    • laboriosi individui che curavano la natura

  • leggenda di Soleus (pag. 156 segg.) – rapporto con la vita nel campo di concentramento giapponese

    • Violenza dei Greci verso violenza nel campo di concentramento

    La storia mitica completa la storia ufficiale. La storia individuale e la storia mitica sono storie soggettive che non possono essere verificate.

    La storia ufficiale

    • ‘Oreste Girenti’ – il solo libro organico che racconti la storia della cittadina

    • Costruzione della scuola elementare, nuovi palazzi, strade; ‘Polmoni verdi’ uno spazio arredato dai giardinieri di tre secoli fa è stato ‘ripulito’; ‘hanno sfondato mezzo paese per far entrare l’autostrada’ (p.130) distruggendo molte cose antiche


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